Sembra incredibile, ma è la realtà. Da qualche settimana a questa parte siamo sottoposti al bombardamento ossessivo della variazione di questo “numerino”. Non che se lo siano inventati recentemente, anzi, l’indice del differenziale di rendimento dei titoli pubblici, rispetto ad un dato campione, esiste da sempre. Però in questo terribile periodo è diventato il principale argomento di ogni apertura di TG, di ogni prima pagina di quotidiano, economico e non, di ogni talk show. La gente ne parla al mercato, sull’autobus, sull’aereo. Appena si rientra a casa si accende la TV e si cerca un canale all news che ci aggiorni su quale livello record si sia attestato.
Ferrara dice che Berlusconi si dimette e lo Spread precipita. Smentisce ed esso si impenna. Si dimette e non scende, anzi, si alza. Ora anche quelli di Francia e Spagna si muovono verso l’alto. Insomma, l’andamento delle Borse, che sino a poco tempo fa condizionava le nostre vite e disturbava i nostri sonni, da un po’ è stato surclassato dallo Spread. Espresso da un solo numero, rappresentato in forma percentuale o centesimale, è più comodo da comunicare, da rappresentare, da comparare.
Forse è banale dirlo ma sto lottando quotidianamente contro la tentazione di ritirarmi in una baita, su qualche sperduta montagna, a fare il boscaiolo. Senza smartphone, laptop, TV, orologio. Cosa mi trattiene? Il fatto che bisognerebbe essere in gradevole compagnia, se no sai che palle?
7 commenti:
Se vuoi vengo con te...
Dici sul serio?
Si, però magari prima scambiamoci una foto ;)
Beh! come dicono gli inglesi: is the really minimum required ;)
Bell'idea, scambiarsi le foto, come facciamo?
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