Mentre mi accingo a scrivere questo post ho la piena coscienza del fatto che i concetti che esprimerò sono drammaticamente banali. Ma la vita è anche fatta di banalità, quindi poco mi preoccupo.
Ci dibattiamo, ormai da lungo tempo, in una situazione acuta di “crisi”. Una crisi sistemica. Generalizzata. Che avvolge e permea ogni settore delle nostre esistenze. L’Economia, quindi la disoccupazione, la recessione etc., la mancanza di sbocchi, sono solo un aspetto di una ben più grande crisi epocale. La vera Crisi, quella con le C maiuscola, è un’altra. Consiste nell’ormai insostenibile e purtroppo temo, irreversibile, declino della Civiltà occidentale, fiaccata dalla distruzione dei Valori cardinali. Minata dalla “svalutazione”di valori base quali l’onestà, la sincerità, la lealtà. La solidità dei legami famigliari, la sicura strutturazione dei rapporti di coppia.
La vita è da tempo scandita dalle “sempre più impellenti” necessità consumistiche. La cosa importante è entrare nel circolo ristretto di chi può permettersi di acquistare una o più belle case, una o più, fiammanti autovetture. Di chi può andare, almeno, 2 o più volte, all’anno in vacanza in località esotiche. E tutto questo, costi quello che costi, non importa altro. In una corsa sfrenata che lascia, lungo il percorso, una desolante scia di macerie umane.